Un’equipe di ricercatori USA ha rilevato che il cervello di chi soffre di depressione è continuamente sottoposto a stimoli nervosi, quindi appare iperconnesso e iperattivo.
In questo senso, i dati raccolti e pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PloS ONE) sembrano offrire nuove prospettive sui disordini cerebrali alla base della depressione.
Nello specifico, gli studiosi dell’University of California a Los Angeles, hanno esaminato il funzionamento delle connessioni nel cervello di un gruppo di 121 persone depresse e di età compresa tra i 21 e gli 80 anni. Per misurare la sincronizzazione delle onde cerebrali, ovvero i segnali elettrici generati dai neuroni, essi hanno utilizzato un’elettroencefalografia quantitativa. A questo proposito il dottor Andrew Leuchter dell’UCLA’s Semel Institute for Neuroscience and Human Behaviour e autore della sperimentazione, ha spiegato che
“Tutti i pazienti depressi considerati, avevano mostrato un’accresciuta connettività cerebrale.”
Egli aggiunge che
“Analizzando, al contrario i cervelli dei soggetti sani, gli impulsi elettrici generati si accendono e si spengono, mentre negli individui con disturbi mentali, appaiono in continua attività per tutto il tempo.”
Leggi tutto: http://www.yourself.it/depressione-cervello-di-chi-ne-soffre-iperattivo-iperconnesso/?cp
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Un’equipe di ricercatori USA ha rilevato che il cervello di chi soffre di depressione è continuamente sottoposto a stimoli nervosi, quindi appare iperconnesso e iperattivo.
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Nello specifico, gli studiosi dell’University of California a Los Angeles, hanno esaminato il funzionamento delle connessioni nel cervello di un gruppo di 121 persone depresse e di età compresa tra i 21 e gli 80 anni. Per misurare la sincronizzazione delle onde cerebrali, ovvero i segnali elettrici generati dai neuroni, essi hanno utilizzato un’elettroencefalografia quantitativa. A questo proposito il dottor Andrew Leuchter dell’UCLA’s Semel Institute for Neuroscience and Human Behaviour e autore della sperimentazione, ha spiegato che
“Tutti i pazienti depressi considerati, avevano mostrato un’accresciuta connettività cerebrale.”
Egli aggiunge che
“Analizzando, al contrario i cervelli dei soggetti sani, gli impulsi elettrici generati si accendono e si spengono, mentre negli individui con disturbi mentali, appaiono in continua attività per tutto il tempo.”
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NB: Esistono persone superdotate di connessione neurali .... e dotate anche di connessioni wireless verso il mondo esteriore in più dimensioni .......
Certamente questa grande energia se non usata genera ansia e depressione.....
L'unico modo per non fare usare queste energie ad alcuni individui, pericolosi per il sistema di controllo di masse è quello di dire a loro che l'ansia e la depressione sono delle malattie soggettive e non del sistema che li genera....
Meditate gente.....
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